La bioplastica che nasce dai fiori

Bioplastica al profumo di fiori. Mixcycling, spin-off dell’azienda vicentina di tappi Labrenta, presenta i nuovi bland alla lavanda e alla camomilla. Ovvero, un materiale fatto proprio con gli scarti industriali della lavanda e della camomilla.

L’occasione per raccontarlo non poteva che essere il 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) che ogni anno celebra la salvaguardia del Pianeta. Nata nel 2020 da un’intuizione di Gianni Tagliapietra e Amerigo Tagliapietra, Mixclycing è sempre alla ricerca di nuove fibre con cui realizzare biocomposti e infatti produce e brevetta materiali a basso impatto ambientale. La mission del brand è creare materiali alternativi alla plastica e per farlo nobilita le fibre organiche provenienti da lavorazioni industriali, dal sughero alla vinaccia, dalla lolla di riso al bambù.

I progetti di Mixcycling sono davvero tanti: ci sono le selle di bicicletta performanti e sostenibili nate in collaborazione con Selle Royal, gli accessori da giardinaggio in sughero naturale di Tera®, le cannucce biodegradabili a base di pergamino create con Alpiplast e il tappo bio che scrive di Perpetua®, per citarne alcuni. E tutti sono votati alla sostenibilità.

Ecco perché la camomilla, scarto di produzione della bevanda, e la lavanda, residuo di distillazione dell’olio essenziale (entrambi prodotti in Italia), sono diventati i principali ingredienti del nuovo progetto: un packaging completamente naturale, esteticamente piacevole e profumato. Il nuovo materiale, ottenuto da una produzione circolare virtuosa, offre una resa sensoriale così alta che invoglia il consumatore al suo riutilizzo anche una volta terminato il prodotto all’interno.

“Tutti i nostri blend si distinguono per l’aspetto estetico unico e naturale; il Sughera, nostro cavallo di battaglia, ha anche un particolare effetto soft touch” spiega Gianni Tagliapietra, co-fondatore del brand. “Dopo aver realizzato materiali piacevoli alla vista e al tatto, perché non crearne anche di gradevoli all’olfatto? I nuovi blend a base di fiori mantengono l’aspetto unicamente naturale di Mixcycling e vi aggiungono il profumo delle fibre che li compongono”.

Il processo di lavorazione degli scarti si sviluppa in cinque fasi: si parte dalla selezione delle fibre vegetali, che vengono poi macinate attraverso un molino fino a ridurle in polveri/granine di diversa grana, per essere poi sanificate e attivate mediante uno speciale trattamento brevettato NTP Technology (Non-Thermal Plasma Technology), che elimina tutti gli agenti microbici aumentando l’adesione tra la fibra e il polimero “carrier”. Infine, le fibre vengono miscelate a un polimero termoplastico convenzionale, riciclato, biobased o biodegradabile. A questo punto il materiale è pronto per diversi utilizzi.

Una rivoluzione che apre tante possibilità e che non solo farà bene all’ambiente, perché trasforma gli scarti in nuove risorse, ma renderà il nostro futuro anche più profumato.

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