Scenografie di LATOXLATO, architetture in vaso

Con l’arrivo della primavera balconi, davanzali e angoli domestici sbocciano e si riempiono di natura. Se non avete proprio il pollice verde, però, non preoccupatevi: anche un vaso vuoto, se scelto bene, può diventare un elemento decor di grande effetto. Come quelli della nuova collezione Scenografie di LATOXLATO, innovativi cache-pot architettonici che ci regalano inedite visioni del verde: perfetti per mettere in scena una serie di piante succulente (che richiedono pochissime cure) e creare originali composizioni naturali.

L’officina di design fondata da Virginia Valenti e Francesco Breganze de Capnist, infatti, è andata oltre il semplice concetto di portavaso e ha disegnato una vera e propria serie di paesaggi architettonici in miniatura, che includono, in un solo pezzo, cache-pot e fondale. Piccole scenografie (come dice il nome stesso della collezione) teatrali che sembrano uscite da un quadro di Giorgio De Chirico per dare il massimo risalto alle geometrie botaniche e carnose di cactus e agavi.

Tre i pezzi proposti, tutti rigorosamente made in Italy e adatti anche all’outdoor: Quinta 1, una sequenza di archi prospettici al confine tra stile gotico e romanico, Quinta 2 che evoca la struttura geometrica di una cattedrale e Quinta 3 con la sua scalinata astratta.

Realizzati in ferro tagliato al laser, saldato a mano e verniciato con vernici a polvere (resistenti a corrosione, acqua e a genti aggressivi) i nuovi portavasi si presentano in una sofisticata palette fatta di grigio micaceo, corten e tortora. Un omaggio alle piazze, ai palazzi ducali e ai portici rinascimentali del Bel Paese e alla bellezza, spesso unica, delle specie succulente che diventano così le protagoniste assolute dell’arredo.

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Ph: Scenografie di LATOXLATO

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