Lo stile milanese sospeso tra passato e futuro

Entrando c’è un attimo di spaesamento. Bello, cos’è? …in quale anno siamo esattamente? Perché la prima impressione di questo luminoso appartamento affacciato su un piccolo giardino è che il tempo si sia improvvisamente fermato. Ci pervade un senso di pace che richiama alla memoria un sapore di casa antico, ma guardando meglio, antico questo posto non lo è per niente. Ha qualcosa di molto classico, ma in realtà anche di moderno, è come se, in una strana sospensione del tempo, passato e futuro si incontrassero.

Ci troviamo a Milano Porta Romana, una zona storica della metropoli lombarda, in un complesso residenziale progettato alla fine degli anni Ottanta ispirato all’architettura modernista degli anni Venti, uno dei primi progetti dello Studio Albori che poi avrebbe seguito tutt’altra strada. Ad aggiungere un ulteriore strato temporale, e anche più di uno in realtà, all’appartamento, ci ha pensato la sofisticata ristrutturazione di Luca Campo Reale – Icr Studio con la collaborazione dello storico negozio d’arredo milanese Galbiati Arreda

SFOGLIA LA GALLERY:

L’intervento di Luca Camporeale prende la sua ispirazione dagli interni degli anni ‘50 e ‘60, dalla sobria eleganza dello stile milanese più classico, dal mondo di Gio Ponti e lo contamina e stravolge con elementi contemporanei.
Colpiscono innanzitutto i colori: un delicato blu carta da zucchero su pareti e soffitti, il rosa antico nelle due nicchie ai lati del camino di recupero, il colore del miele dei pavimenti in legno di rovere. L’arredo trova il suo equilibrio tra pezzi minimal realizzati in parte su misura, elementi moderni dal design inaspettato come il tavolo Gran Sasso di Midj con la base in cemento e tocchi in cui riecheggia lo stile più classico e tradizionale come le lampade IC di Flos e Setareh di FontanArte.

Anche la cucina coniuga il gusto classico con lo spirito contemporaneo. Distribuiti su due pareti, i moduli di Lab13 di Aran Cucine sono essenziali, funzionali, pulitissimi senza maniglie, nessuna mensola, nulla di stravagante, solo un piccolo dettaglio, il quarzo per top e schienali, per spezzare l’uniformità rigorosa del grigio polvere delle ante che si mimetizza con il colore delle pareti.
Toni grigi ripresi anche nei bagni rivestiti con lastre in grès ad effetto ceppo, la roccia con i ciottoli delle antiche cave intorno a Milano. La città fonte d’ispirazione di questo interno in ogni dettaglio.

Ti è piaciuto questo articolo? Puoi trovare altri progetti nella sezione dedicata.

×