Multifunzionali e trasformabili, i mini appartamenti e monolocali che abbiamo selezionato nel corso del 2017 sono intelligentissimi e proprio belli!
Andiamo a rivedere insieme il pied-à-terre milanese di soli 13mq concepito come la cabina di una barca, oppure il monolocale di 25mq nel centro di Taormina, dove grazie al letto rialzato da un argano l’architetto Renato Arrigo riesce a trascorrere le vacanze insieme a sua moglie e due figlie adolescenti. E poi gli spazi trasformabili in cui si spostano pareti e si ribaltano letti e tavoli, e quelli più alti in cui i soppalchi sono formati da elementi contenitori che sfruttano ogni centimetro utile.
Grandi tra 13 e 36mq sono una grande fonte d’ispirazione per risolvere l’arredo dei nostri spazi più piccoli, che sia il pied-à-terre di città o l’appartamentino delle vacanze. Nella gallery troverete le 9 soluzioni che ci hanno più appassionato nel 2017.
Ventuno metri quadri per creare un appartamento con ingresso, soggiorno, bagno, cucina e camera da letto. Queste le richieste della giovane studentessa divenuta proprietaria del monolocale a Berlino Moabit.
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La meraviglia di un monolocale in cui mangiare, dormire, lavorare e accogliere gli amici, completamente vuoto! Il trucco c’è, ma, come si suol dire, non si vede. Per StudioWok si è trattato di un’autentica sfida progettuale.
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Un appartamento di 25 metri quadrati in pieno centro a Taormina organizzata per passarci le ferie in quattro: il papà Renato Arrigo, l’architetto che l’ha ristrutturata, sua moglie e le loro due figlie adolescenti.
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Silvana Citterio, architetto, vive in una bella casa fuori Milano, ma fermarsi in città per lavoro è spesso inevitabile. Questi 13 metri quadri cittadini dovevano essere, con tutte le scomodità del caso, anche un posticino da amare.
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Creare un mini-appartamento speciale da affittare a quattro/ cinque persone in visita in città, di quei posti da ricordare per tornarci o da consigliare agli amici, questo il compito affidato dal proprietario agli architetti di Urbastudios.
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Da piccolo negozio a mini casa/ studio di un giovane professionista. Una soluzione semplice e funzionale per un budget minimo era la premessa per il nuovo pied-à-terre in una via centrale di Torino.
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Un concetto alternativo alle consuete camere d’albergo: flessibile e multifunzionale, attento al riutilizzo di materiali e oggetti e composto da elementi d’arredo, quasi delle piccole architetture, anziché da mobili tradizionali.
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Una mansarda di 15 mq, il rifugio di un single nel 9. arrondissement a Parigi, è stata ristrutturata con grande astuzia dallo studio Batiik di Rebecca Benichou. Il compito era di trasformare questa stanza in uno spazio con tutte le funzioni di una casa.
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Un appartamento già di per sé minuscolo era stato ulteriormente suddiviso con corridoio, camera e cucina. Per trasformarlo nel solare pied-à-terre parigino che l’interior designer Lilan Pan sognava, c’era un’unica soluzione: la demolizione totale!
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