Installazione d’arte permanente o architettura per abitare? La costruzione che si innalza a sorpresa nel cuore delle Alpi svizzere sconfina dal concetto di casa, solo la presenza di porte e finestre svela la sua funzione abitativa. Dipinta a strisce rosse e verdi su sfondo bianco, dalla pianta a croce e le forme arrotondate, con le quattro falde del tetto che sembrano eseguire una torsione, ci pone di fronte ad un interrogativo che ci obbliga a guardare meglio questa “casa-cosa” e quanto la circonda. Vogliamo capire il nostro stupore.

Con il nostro soffermarci a guardare e riflettere, il progetto raggiunge il suo obiettivo principale: valorizzare il territorio e la sua natura. Nata dalla collaborazione tra l’architetto svizzero Davide Macullo e il celebre artista francese Daniel Buren, la living sculpture è un tributo all’unione tra arte e architettura, accomunate da un virtuoso sentimento verso il territorio.


La XXXII House si trova a Rossa, ad una trentina di chilometri da Bellinzona, laddove le strade dai laghi Maggiore e di Lugano si uniscono per dividersi subito dopo nelle due grandi valli del San Gottardo e del San Bernardino, che portano verso nord. Lì, nel mezzo della trafficata biforcazione, si insinua, apparentemente dimenticata dal mondo, la selvaggia Val Calanca. La strada termina a 1100 metri di altitudine a Rossa, un villaggio di neanche duecento anime, piccolo e incontaminato.

Per l’architetto Macullo l’intervento sugli esterni di Daniel Buren, con le sue tipiche strisce e i suoi colori puri, è il racconto essenziale della natura. Negli interni la ricerca dell’essenziale continua con un mutamento repentino del linguaggio: improvvisamente lo spazio diventa mono-materico e monocolore. Il volume open space è quasi vuoto. Privato dal superfluo, predomina il legno in tutta la sua calda naturalità.
I pochissimi arredi si fanno carico dello spessore intellettuale ed emozionale del progetto al suo interno quanto i colori di Buren all’esterno. Le sedie Laleggera in rovere naturale di Alias rispecchiano l’intervento dell’uomo e delle sue tecnologie su un materiale tradizionale come il legno, le poltroncine Slim Lounge interrompono con delicatezza la monocromia dell’ambiente e offrono una comoda seduta per ammirare gli scorci alpini oltre le finestre.

Guarda la Sedia Laleggera di Alias disegnata da Riccardo Blumer nel 1996
Ogni apertura è calibrata e orientata verso panorami ben precisi, scelti con cura da Davide Macullo. Differenti una dall’altra, suggeriscono associazioni molto diverse fra di loro. Per l’architetto rappresentano la percezione del tempo, quasi fossero delle istantanee ferme, lontane dalla velocità delle immagini a cui ci siamo abituati.


Guarda la Poltroncina Slim Lounge Low disegnata da PearsonLloyd
Rossa è un luogo di memoria in cui la cultura si esprime attraverso la semplicità. L’amore per questa terra e i suoi gesti umili ma duraturi, che hanno portato Davide Macullo e Daniel Buren fin qui, si esprime in un intervento che è un tributo all’unione tra arte, architettura e paesaggio. Il loro approccio, inevitabilmente intellettuale, si traduce in un manifesto essenziale e sincero sul rapporto tra uomo e natura.
E l’edificio privato che al suo interno è una dimora spirituale e al suo esterno una magnifica opera di public art, ha il grande merito di avere catturato l’attenzione con l’implicita richiesta di guardarci attorno con attenzione e rispetto.
Project info
Casa scultura in montagna
Luogo: Rossa, Val Calanca, Svizzera
Mobili d’arredo:
>> Brand Channel Alias
Progettazione architettonica
Davide Macullo Architects, Lugano, Svizzera
www.macullo.com
in collaborazione con Mario Cristiani, Galleria Continua
Progetto artistico esterni:
Daniel Buren
danielburen.com
Foto:
Credits: Davide Macullo Architects
Foto Alexandre Zveiger
Courtesy Alias